Sappiamo che i dati “degli altri” come le informazioni personali, e-mail e contenuti sono essenziali, al punto che siamo disposti a fornire servizi gratuitamente in cambio di alcune informazioni.
Organizziamo campagne di lead generation disposti a spendere fino a 50 centesimi per contatto e organizziamo giveaway per far crescere la nostra community su Discord.
È chiaro, dai, i dati “degli altri” sono proprio preziosi.
E noi? Diamo valore ai nostri dati?
Immagino che come me hai attivato la procedura di backup automatico di foto e video nel cloud! Indipendentemente dal fornitore ormai è prassi comune farlo, perché ovviamente sarebbe un disastro perdere i tuoi preziosi dati. Giusto?
Quindi tutti i tuoi dati sono preziosi? Tutti tutti? Anche quella foto sfocata fatta 2 anni fà al gatto? O il video del concerto dei Guns al Firenze rocks del 2018 che hai inviato sul gruppo degli amici di WhatsApp (Per farli rosicare), ma che è quasi del tutto nero e per lo più mosso, che tutto si sente tranne Axl cantante?
La mia ovviamente è una provocazione, ma dobbiamo iniziare a pensare a come ogni bit di dati che produciamo abbia un reale e concreto impatto ambientale!
Lo sapevi che
su Instagram vengono pubblicate oltre 700.000 storie, inviate oltre 200.000 e-mail e scambiati circa 69.000 messaggi ogni minuto?
Direi che sulla quantità c’è poco da discutere, ma hai mai pensato alla qualità di queste interazioni?
I data center (si sa, il Cloud) stanno crescendo in modo esponenziale e si stima che entro il 2025 saranno responsabili del 3% delle emissioni mondiali di CO2.
Abbiamo urgente bisogno di infondere in noi stessi una coscienza e un’etica digitale e trattare i nostri dati esattamente come trattiamo i rifiuti domestici. Dobbiamo identificare i nostri dati importanti e tenerli al sicuro, quindi passare gradualmente ai dati meno significativi, fino a quando finalmente eliminiamo concretamente la spazzatura, e pian piano iniziamo a provare a produrne sempre meno!
È importante che tutti iniziamo a pensare in questo modo, perché con l’avvento delle blockchain, creare dati spazzatura sarebbe la scelta peggiore che potremmo fare per noi stessi e per il nostro pianeta!
Questa osservazione è collegata a un progetto su cui sto lavorando da mesi: un libro chiamato Nati nel metaverso, che ora è disponibile su Amazon! (https://amzn.to/3TcxJ8z) Se vuoi saperne di più, c’è la versione gratuita di Amazon Unlimited che puoi usare oppure lascia un commento!